domenica 26 maggio 2013

I FALSI MITI SULLO STRESS

Per comprendere meglio il fenomeno stress, quali influenze ha sulla nostra vita e salute, e quali sono i miti associati, la professoressa di social work al Bryn Mawr College, Dana Becker, ha da poco pubblicato un libro dal titolo “One Nation Under Stress: The Trouble With Stress as an Idea”.
A seguito della pubblicazione ha pubblicato un suo intervento sul Washington Post, su cui tenta di sfatare 5 miti sullo stress.
Vediamoli insieme.

Primo mito: dormire a sufficienza, fare esercizio e una dieta corretta possono ridurre lo stress
Secondo la dottoressa Becker il fatto è che, anche se prendersi cura di noi stessi può aiutare a stare bene, tutto questo non ridurrà necessariamente lo stress se non se ne accerta la vera causa.
E’ dunque importante non trascurare la causa dello stress.

Secondo mito: lo stress rende le persone più vulnerabili alle malattie
Lo abbiamo sentito dire più volte che lo stress può aumentare il rischio di malattie, anche gravi.
Secondo gli psicologi, professori Suzanne Segerstrom e Gregorio Miller, che hanno studiato e analizzato più di 300 studi sullo stress e sul funzionamento del sistema immunitario, invece il sistema immunitario è estremamente flessibile e in grado di gestire anche quantità abbastanza grandi di stress, senza battere colpi.
I due ricercatori hanno dichiarato che lo stress può produrre cambiamenti abbastanza drammatici nel sistema immunitario senza necessariamente portare la gente ad ammalarsi.

Terzo mito: la maggior parte delle persone esposte a eventi traumatici sviluppa lo stress post-traumatico
Ma la maggior parte delle persone che hanno vissuto eventi traumatici non sviluppano un disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Sebbene circa il 60 per cento degli adulti statunitensi dicono che hanno avuto almeno una esperienza traumatica, la prevalenza media di PTSD è compresa tra il 6,8 per cento e il 7,8 per cento.

Quarto mito: gli uomini e le donne rispondono allo stress in modo diverso a causa delle differenze genetiche e ormonali
Infatti si può dire sulle differenze di genere nella risposta allo stress, che le donne e gli uomini si comportano diversamente quando sono sotto stress.
Secondo invece l’epidemiologa Sarah Knox, della West Virginia University, questo non equivale a dire che uomini e donne hanno differenti risposte ormonali. E, secondo John Gray, l’autore di “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, le ricerche condotte per lo più su modello animale, non giustificano una maggiore produzione di ormone ossitocina come antidoto allo stress: le donne che si prendono cura della casa e dei figli, non sarebbero meno stressate grazie all’ossitocina.

Quinto mito: se le donne imparano a gestire meglio lo stress, saranno in grado di risolvere i conflitti tra lavoro e famiglia
Ma il lavoro e la famiglia non sono necessariamente in conflitto, afferma Becker, semmai è il lavoro e le politiche sul lavoro, il lavoro e le limitate possibilità nella cura dei figli, che sono in contrasto.

Se smettiamo di trattare lo stress come il problema da risolvere e lavoriamo invece sui i tipi di cambiamenti sociali e politici che vanno a beneficio di donne, uomini e bambini, allora forse possiamo trovare una soluzione reale per lo stress nelle donne – e non solo, conclude Becker.

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