Per comprendere meglio il fenomeno stress, quali influenze
ha sulla nostra vita e salute, e quali sono i miti associati, la professoressa
di social work al Bryn Mawr College, Dana Becker, ha da poco pubblicato un
libro dal titolo “One Nation Under Stress: The Trouble With Stress as an Idea”.
A seguito della pubblicazione ha pubblicato un suo
intervento sul Washington Post, su cui tenta di sfatare 5 miti sullo stress.
Vediamoli insieme.
Primo mito: dormire a sufficienza, fare esercizio e una
dieta corretta possono ridurre lo stress
Secondo la dottoressa Becker il fatto è che, anche se
prendersi cura di noi stessi può aiutare a stare bene, tutto questo non ridurrà
necessariamente lo stress se non se ne accerta la vera causa.
E’ dunque importante non trascurare la causa dello stress.
Secondo mito: lo stress rende le persone più vulnerabili
alle malattie
Lo abbiamo sentito dire più volte che lo stress può
aumentare il rischio di malattie, anche gravi.
Secondo gli psicologi, professori Suzanne Segerstrom e Gregorio
Miller, che hanno studiato e analizzato più di 300 studi sullo stress e sul
funzionamento del sistema immunitario, invece il sistema immunitario è
estremamente flessibile e in grado di gestire anche quantità abbastanza grandi
di stress, senza battere colpi.
I due ricercatori hanno dichiarato che lo stress può
produrre cambiamenti abbastanza drammatici nel sistema immunitario senza
necessariamente portare la gente ad ammalarsi.
Terzo mito: la maggior parte delle persone esposte a eventi
traumatici sviluppa lo stress post-traumatico
Ma la maggior parte delle persone che hanno vissuto eventi
traumatici non sviluppano un disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Sebbene
circa il 60 per cento degli adulti statunitensi dicono che hanno avuto almeno
una esperienza traumatica, la prevalenza media di PTSD è compresa tra il 6,8
per cento e il 7,8 per cento.
Quarto mito: gli uomini e le donne rispondono allo stress in
modo diverso a causa delle differenze genetiche e ormonali
Infatti si può dire sulle differenze di genere nella
risposta allo stress, che le donne e gli uomini si comportano diversamente
quando sono sotto stress.
Secondo invece l’epidemiologa Sarah Knox, della West
Virginia University, questo non equivale a dire che uomini e donne hanno
differenti risposte ormonali. E, secondo John Gray, l’autore di “Gli uomini
vengono da Marte, le donne da Venere”, le ricerche condotte per lo più su
modello animale, non giustificano una maggiore produzione di ormone ossitocina
come antidoto allo stress: le donne che si prendono cura della casa e dei
figli, non sarebbero meno stressate grazie all’ossitocina.
Quinto mito: se le donne imparano a gestire meglio lo
stress, saranno in grado di risolvere i conflitti tra lavoro e famiglia
Ma il lavoro e la famiglia non sono necessariamente in
conflitto, afferma Becker, semmai è il lavoro e le politiche sul lavoro, il
lavoro e le limitate possibilità nella cura dei figli, che sono in contrasto.
Se smettiamo di trattare lo stress come il problema da
risolvere e lavoriamo invece sui i tipi di cambiamenti sociali e politici che
vanno a beneficio di donne, uomini e bambini, allora forse possiamo trovare una
soluzione reale per lo stress nelle donne – e non solo, conclude Becker.
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