Una ricerca della Washington University School of Medicine
di St. Louis dimostra infatti che i bambini che in età prescolare godono di
cure materne particolarmente amorevoli sviluppano del 10 per cento in più
l'ippocampo, area del cervello fondamentale nella gestione di apprendimento,
memoria e stress.
In altre parole, chi fino ai quattro-cinque anni di vita
trascorre molto tempo in compagnia della madre e viene da lei coccolato e
vezzeggiato, anche "più del dovuto", da quel rapporto trarrà,
crescendo, un enorme vantaggio sul piano psico-fisico, ritrovandosi molto più
sveglio dei coetanei.
Una teoria - detta "dell'attaccamento primario",
già elaborata dallo psicanalista britannico John Bowlby - che studia le
componenti etologiche del comportamento umano e aveva concluso che il neonato è
un mammifero e che, come tutti i mammiferi, nel primo anno di vita deve
continuare ad essere trattato come se si trovasse ancora nel grembo materno,
con un continuo e forte contatto epidermico con la madre.
Quella pubblicata su Proceedings of the National Academy of
Sciences è però la prima ricerca che lega gli accudimenti materni allo sviluppo
strutturale di una regione chiave del cervello, in questo caso l'ippocampo.
"Il nostro lavoro - spiega il coordinatore del progetto, Joan Luby -
fornisce una prova affidabile dell'importanza di coltivare in anticipo lo
sviluppo cerebrale e potrebbe avere enormi implicazioni per la salute
pubblica''.
Per giungere a queste conclusioni, Luby e il suo team hanno
condotto un esperimento costringendo bambini dai 3 ai 6 anni ad affrontare una
situazione frustrante: lasciati in una stanza con un pacchetto dai colori molto
vivaci, avrebbero potuto aprire il regalo solo dopo che la mamma avesse portato
a termine una serie di disegni. Osservando come madre e figlio gestivano la
situazione, pensata proprio per replicare i fattori di stress tipici della
quotidianità (in cui una mamma non può assecondare in ogni momento le richieste
del figlio), gli studiosi hanno classificato sotto la categoria
"accudimento" i casi in cui le madri offrivano rassicurazione e
supporto al bambino, e diversamente quelli in cui lo ignoravano o
rimproveravano.
Tempo dopo, quando i bambini avevano compiuto dai 7 ai 10
anni, i ricercatori hanno effettuato scansioni con risonanza magnetica al
cervello di 92 di loro, riscontrando, in quelli con mamme più amorevoli, un
ippocampo più grande del 10 per cento rispetto a quelli rientrati nell'altra
categoria.
Nello studio, i ricercatori hanno escluso i bambini che
soffrivano di depressione o altri disturbi psichiatrici in grado di influenzare
la dimensione dell'ippocampo. "Decenni di ricerche avevano suggerito
l'importanza di un caregiver particolarmente amorevole (che si tratti di mamma,
papà o nonni) ai fini dello sviluppo emotivo e comportamentale del bambino - ha
concluso Luby - ma questo studio fornisce prove concrete circa il fatto che una
regione chiave del cervello cresca più sana e meglio sviluppata nei bambini che
ricevono un accudimento più attento".
articolo completo al seguente indirizzo: http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/2012/02/05/news/amore_materno-29185422/
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