Fantasie, impulsi e comportamenti sessuali intensi e
ricorrenti per un periodo di almeno sei mesi. Una sessualità incontrollabile
che interferisce con la vita normale di una persona over 18 e porta anche
all’autolesionismo: il disordine può prendere le forme della dipendenza da
masturbazione e pornografia, ma anche del sesso telefonico o virtuale, o la
frequentazione serrata di club per soli adulti.
Queste le linee che tracciano il profilo del “disordine
ipersessuale”, il disturbo comunemente chiamato “dipendenza dal sesso”, che
dovrebbe essere incluso a maggio nella versione aggiornata del manuale di
diagnostica Diagnostic and Statistical Manual (DSM), volume a disposizione
degli specialisti statunitensi della salute mentale.
Il condizionale è stato finora d’obbligo perché servono
studi che attestino la diagnosi del disturbo: i suoi confini sono vaghi e in
assenza di diagnosi certe l’American Psychiatric Association si è fatta
scrupoli a inserirlo nell’indice accanto a schizofrenia e depressione. Secondo
Atlantic l’alone di incertezze verrà spazzato via da uno studio pubblicato sul
Journal of Sexual Medicine.
La ricerca dell’UCLA è basata su 150 pazienti (per la
maggior parte uomini bianchi americani) che si sono rivolti al dottore perché i
loro comportamenti sessuali non avevano freni, e 50 persone in terapia per
generali disturbi psichiatrici o abuso di sostanze. Sostanzialmente i
ricercatori hanno cercato di capire se le persone che avevano bisogno d’aiuto
per problemi sessuali rientravano nella definizione proposta per il manuale, e
allo stesso tempo dovevano assicurarsi che il disordine ipersessuale non fosse
diagnosticabile anche a pazienti con altri problemi. Nel 90% dei casi chi aveva
problemi a controllarsi in materia sessuale ha coperto bene la definizione, e
di converso il 93% di chi aveva altri disturbi non rientrava sotto il cappello
della diagnosi.
I criteri dunque si sono sono provati funzionali nel
distinguere pazienti con comportamenti ipersessuali da quelli che non li hanno.
Il sesso non diventa per queste persone solo un modo di scappare allo stress o
ad altri problemi, ma prende il controllo su tutti gli altri aspetti della
vita, senza lasciare possibilità di cambiamento e ritorno alla quotidianità
precedente. L’altra importante conclusione dello studio è proprio che il
disturbo del sesso rispetto agli altri problemi porta con sé delle maggiori conseguenze
sulla vita della persona, che in molti casi perde il partner, il lavoro e
diventa vulnerabile alla depressione. Un’escalation che i medici sperano di
fermare per tempo con questa diagnosi.
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